mercoledì 11 aprile 2007

Sergio "Buster Keaton" Buso





Sergio Buso fù la grande rivelazione per noi quattordicenni tifosi del Bologna FC.


Sconosciuto ai più che non conoscevano Padova, Sergio partì da dietro, per giocare, infine da titolare. Parò un tot di rigori in quell'anno (tra cui uno al mitico Gigggi Riva) e divenne subito un mito.


Da allora, in cortile, fare il portiere non era più un'onta.



Era essere Buso.


Il massimo per un bolognese che giocava in porta nelle infinite partite da cortile.


Buso incarnò l'archetipo del giocatore professionista. Determinato ai massimi livelli, quasi scostante con i tifosi, Sergio si meritò il soprannome di Buster Keaton perchè non rideva mai. In compenso aveva un cervello che era un PC. Perchè Buso giocava con la testa imagazzinando dentro ogni dettaglio del suo avversario.


In quel campionato del 1974, il "giandone" che aveva sostituito il mitico Amos Adani (uno che faceva spogliatoio e che parava anche... benchè modenese) conquistò subito un posto nel cuore della curva che lo ringrazia con una prima pagina di QUI SPORT.


Non fece rimpiangere Vavassori (che era un grandissimo capace di prendere la palla in posizioni assurde, quarto migliore portiere italiano con concorrenti come Albertosi, Lido Vieri, Pulici, un giovane ma già grande Zoff, Superchi...ma... di non riuscire mai a parare un rigore) e uscì dal clichè del portiere matto ed artista che noi bolognesi abbiamo amato tanto.



A distanza di oltre 30 anni mi unisco oggi al coro:
GRAZIE SERGIO.

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