![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFr2gMEIT_8GHM-LtfByGGuUIZR7n77tdYsV8T3ENkwjWHCz0eo8lBidYrxa8DVi-rpyEkfuMaprN1PBQS96jJQc9cCWpB6r_yQLn3VTHvQlEr9NuQduO_8V22LrtAUlurY6c4VcCaWKg/s200/tazio1.jpg)
Qualcuno sà dirmi per quanti anni Tazio fù indentificato come il terzino rossoblù ? 10, 100, 1.000 forse ? Non è impossibile e nemmeno improbabile perchè la sua capigliatura bionda, sempre uguale nel corso degli anni, la ricordo correre sulla fascia alla sinistra del portiere, a prendere la palla all'attaccante avversario prima che fosse troppo tardi, ad avanzare appoggiando al centrocampo o, nei momenti di patema, a buttarla là davanti alla viva il parroco. Nelle formazioni che noi cinni recitavamo meglio di qualsiasi poesia che la scuola di allora ci imponeva a memoria, cambiava l'inizio (Vavassori, Adani, Buso Battara...) , cambiava un altro fattore (Fedele, Rimbano...) ma poi c'era Roversi.
L'uomo che aveva lo stesso nome di battesimo di Nuvolari, simbolo di estro e velocità, e che però correva il giusto arrivando comunque sempre puntuale al contrasto. Roversi, punto fisso di ogni formazione di quel mitico Bologna e gemello di Cresci, altro pilastro dell'epoca e ultime barriere tra la palla e il portiere di turno.
Roversi che sembrava un tedesco, Roversi che faceva gl scherzi a noi raccatapalle durante gli allenamenti, Roversi che entrava duro sull'avversario e poi, a sorpresa, si faceva fotografare con il figlioletto in braccio.
Roversi e quando i terzini erano terzini...
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiCgV7e7oSB1xYT5CVcIuEx4kgN0WUGpwz_hNNhlrFZkwe4VJ0gRz-gklNuyOgBMWw2Kd4H3nErZVuGhCWIJqYVr-vxE2yi1aTJm7ZDy3Ig-vZJvWROAUE4G0o_4mcL96WtZSQucj5aqI/s320/tazio.jpg)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrvFqDhmUGWnFA6Jf3cK5CR07koYXuTJhmyU5Ew_guLmjfxafG84KZHBQVUv985GztQXiOHrhbOZStCxaoVuFKnVlvpu_OB7SD0ZThdIqVdZ0X9KVr74oC7yGQ8q6MdlMqYKyqSqVk_Qs/s320/tazio+autografo.jpg)